Produrre Negawatt (ovvero risparmi energetici) realizzando prodotti in parte diversi e di sicuro più efficienti di quelli attuali. E soprattutto, guadagnandoci. È il verbo, da anni, di Armory Lovins, il maggiore guru mondiale dell'efficienza energetica, un'area innovativa oggi a tassi di crescita (per il venture capital Usa) persino superiori a quelli delle rinnovabili. In Italia lo scorso 21 gennaio ha preso il via il programma del ministero per lo Sviluppo economico Industria 2015 nell'area efficienza energetica. Sul piatto 200 milioni di incentivi per 20 progetti, con 234 aziende coinvolte (si veda il decreto su: www.industria2015.ipi.it). Si va da elettrodomestici ad alta efficienza, architettura bioclimatica, motori elettrici industriali ad alto consumo, trasformazione di plastiche in idrocarburi, co-generazione distribuita da biomasse, celle a combustibile e idrogeno, energia dai rifiuti con soluzioni innovative. E ovviamente produzione di sistemi fotovoltaici e solari termodinamici avanzati. Per dare un'idea delle dinamiche in corso in questo campo basti pensare a uno dei componenti chiave dei sistemi di risparmio energetico: le pompe di calore. Queste sono fondamentalmente dei frigoriferi bidirezionali e come tali basati su compressori. Oggi la ricerca sta già producendo i primi compressori a levitazione magnetica interna, quindi senza attrito e con elevata efficienza elettrica. Il risultato – che per esempio l'Ikea sperimenterà nel suo nuovo centro di Torino – è un sistema di geoscambio che passa da fattori di moltiplicazione del calore (e del freddo) per unità elettrica di circa 5 a livelli praticamente raddoppiati.
